Francesca Pacilio
Fisioterapista, osteopata e insegnante di Yoga
Francesca nasce a Ravenna nel 1976, consegue la maturità scientifica e prosegue i suoi studi presso l’Università di Bologna dove si laurea in Fisioterapia con il massimo dei voti nel 1998.
Gli anni seguenti sono dedicati all’approndimento della formazione con un diploma in Terapia Manuale presso la Scuola di Marcel Bienfait (allievo diretto di Francoise Mezieres) a Roma.
Successivamente frequenta l’Istituto Upledger di Trieste dove sotto la guida di A.J. De Koning studia la Terapia Cranio-Sacrale e le tecniche di Manipolazione Viscerale.
Frequenta poi la Scuola di Osteopatia presso Icomm a Roma ottenendo il titolo di D.O. nel 2014 con una tesi sulla gravidanza mettendo in relazione l’approccio osteopatico alla pratica dello yoga.
Nel frattempo, la pratica dello yoga, incontrato nel 2006, diventa sempre più intensa tanto da intraprendere il corso di formazione per insegnanti metodo Iyengar sotto la supervisione di Bianca Strens Hatfield, allieva diretta di B.K.S Iyengar e Dona Holleman.
La naturale evoluzione del percorso è Ananta Lo Spazio del Corpo, dove Francesca unisce la professione di Osteopata a quella di Insegnante di yoga e Rieducazione Posturale di cui si occupa dai tempi dell’università.
L’aspetto della SALUTE COME PROCESSO DI CONSAPEVOLEZZA e LA VISIONE GLOBALE DELL’INDIVIDUO sono le peculiarità del lavoro di Francesca come terapeuta e insegnante.
Eric Baret
“La sensibilità è poco presente nella nostra vita, governata piuttosto da una costante attività mentale.
Quando entrate nella vostra stanza, non sentite la vostra stanza: la pensate.
La maggioranza degli esseri umani vive nel pensiero.
Sta ancora pensando che ciò che accade dovrebbe essere diverso da quello che è.
Così è dolore assicurato.
Volere sfuggire alla realtà, alla verità, e voler sfuggire a se stessi, significa essere destinati alla solitudine, alla separazione.
Realizzate quanto questo modo di vivere sia limitato.
Questo percorso di crescita, però, è complesso: è il lavoro di una vita.
Non si fa una volta la settimana, ma d’istante in istante.
Ciò che si presenta nell’istante, è la realtà.
È il mio eco. Io sono quello.
Ecco l’approccio corporale.
Ecco la scoperta della sensibilità.
Ma per sentire dovete essere silenziosi.
È nella vostra disponibilità , tranquilla, che la vita si esprime senza restrizione.
Se capirete questo, non cercherete più la bellezza, perché realizzerete che la bellezza è l’ascolto stesso.
LO YOGA PREPARA IL CORPO PERCHÈ POSSA SOPPORTARE L’ESPLOSIONE DELLA VISIONE.”
(Eric Baret)